Una torre millenaria al confine tra Perugia e Assisi, una comunità di recupero di malati di mente. È Torchiagina, l’incantevole castello dove operano Fulvio Fraternale e l’associazione Alveare. Una storia di speranza e sofferenza, di tenacia e di coraggio. Una storia che scorre come un giallo, tra intrighi e ricatti, invidie e denunce, manovre e gabbie burocratiche. Perché la Torre dei matti da gola a molti, ai politici locali in primo luogo e alla Chiesa.
Torchiagina, in fondo, è la storia esemplare di ciò che dovrebbe (e potrebbe) essere in una società post-manicomiale. E di ciò che invece è: famiglie sole di fronte alla pazzia, comunità vessate dalle autorità pubbliche.
Giulio Saletti, giornalista, lavora a Roma come freelance
Cesarina Trillini, giornalista, collabora con la Rai
In copertina: “La torre contesa” da un’idea di Fulvio Fraternale
Una torre contesa in un tiro alla fune tra i magna(n)ti del potere politico, religioso ed economico, rappresentato da re, regine, alfieri, cavalieri, ovvero vescovo, sindaco, parroco, infiltrati mafiosi, ecc. e poveri cittadini: il popolo dei matti, rappresentato da semplici pedine.
Non è una partita a scacchi regolare, dato che prima a violare il fair play sono proprio i potenti che impongono regole e schemi di gioco e poi non li osservano.
Una torre millenaria al confine tra Perugia e Assisi, una comunità di recupero di malati di mente. È Torchiagina, l’incantevole castello dove operano Fulvio Fraternale e l’associazione Alveare. Una storia di speranza e sofferenza, di tenacia e di coraggio. Una storia che scorre come un giallo, tra intrighi e ricatti, invidie e denunce, manovre e gabbie burocratiche. Perché la Torre dei matti da gola a molti, ai politici locali in primo luogo e alla Chiesa.
Torchiagina, in fondo, è la storia esemplare di ciò che dovrebbe (e potrebbe) essere in una società post-manicomiale. E di ciò che invece è: famiglie sole di fronte alla pazzia, comunità vessate dalle autorità pubbliche.
Giulio Saletti, giornalista, lavora a Roma come freelance
Cesarina Trillini, giornalista, collabora con la Rai
In copertina: “La torre contesa” da un’idea di Fulvio Fraternale
Una torre contesa in un tiro alla fune tra i magna(n)ti del potere politico, religioso ed economico, rappresentato da re, regine, alfieri, cavalieri, ovvero vescovo, sindaco, parroco, infiltrati mafiosi, ecc. e poveri cittadini: il popolo dei matti, rappresentato da semplici pedine.
Non è una partita a scacchi regolare, dato che prima a violare il fair play sono proprio i potenti che impongono regole e schemi di gioco e poi non li osservano.
Autore | Giulio Saletti - Cesarina Trillini |
---|---|
Pagine | 200 |